Resta strettissimo il riserbo sulle indagini avviate dopo l’esplosione di un ordigno nel parcheggio del Commissariato di P.S. di Canosa della scorsa notte. Gli inquirenti lavorano sulle riprese del sistema di videosorveglianza. E’ in quelle immagini che si cerca di comprendere meglio chi possa esser stato a metter quell’ordigno che solo per un puro caso non ha provocato feriti anche se ha provocato molteplici danni. In lontananza, dalle riprese video, si scorgerebbero due persone entrate nel parcheggio del commissariato di P.S. sfruttando un muretto basso.

Poi il posizionamento dell’ordigno e l’esplosione che ha distrutto una volante oltre ad una vettura privata di un assistente capo in servizio sulle volanti di Canosa e che forse era il vero obiettivo. Il Commissariato canosino è già stato al centro di altri attentati in questi anni: a partire dal 2014 sono già quattro i gravi episodi verificatisi ai danni della Polizia. La Procura di Trani ha aperto un’inchiesta. Nel frattempo oltre che dal mondo politico, unanime la condanna del vile atto, arriva dai sindacati la denuncia dell’affanno al quale gli uffici di Polizia pugliesi sono costretti per mancanza di personale e mezzi. L’attesa nella BAT per la conclusione dei lavori della Questura di via Indipendenza ad Andria, sono un’altra delle criticità evidenziate dai Sindacati di Polizia che chiedono una chiara strategia di sicurezza per il territorio con obiettivi chiari da raggiungere ed il modo in cui raggiungerli.