Alle 8, quando sarebbe suonata la campanella nelle scuole pugliesi, molti genitori e bambini hanno deciso di lasciare zaini e grembiuli davanti ai cancelli degli istituti scolastici in segno di protesta. E’ questo, infatti, il giorno dell’entrata in vigore dell’ordinanza della Regione Puglia che sospende la didattica in presenza a causa dell’emergenza Covid-19. Ad Andria, Trani, Canosa, Bari ed in tante altre città pugliesi, la protesta silenziosa e pacifica ha sostituito il consueto vocio degli studenti all’ingresso della scuola. Un modo semplice ma chiaro per esprimere tutto il proprio dissenso nei confronti di una decisione che non è piaciuta a tanti.

Davanti ad alcuni istituti non sono mancati anche gli alunni che hanno affisso cartelloni con scritto “vogliamo tornare a scuola”. Intanto continua il dibattito tra Governo e Regione. Dopo la presa di posizione del presidente Michele Emiliano sulla chiusura delle scuole è seguita la risposta del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha chiesto di riaprire gli istituti il prima possibile. Il problema, secondo quanto spiegato dal Ministro, sarebbe da addebitare più all’organizzazione della sanità pugliese che agli istituti scolastici. Pronta la contro-replica dell’Assessore Pier Luigi Lopalco: «Scelta sofferta ma necessaria, 1121 positivi fra i 6 e i 18 anni», queste le parole dell’assessore alla sanità della Regione Puglia. Il dibattito continua, così come il malcontento e la confusione tra genitori e alunni.