«Di fronte all’area archeologica di San Leucio, su quel bellissimo belvedere naturale dal quale si gode uno straordinario panorama, e scendendo per la collina fino al Tratturo Regio nei pressi di via della Murgetta, erano installati da oltre 40 anni numerosi pali di cemento di sostegno per la trasmissione di energia elettrica, reti ormai dismesse e rimosse da molti anni. Quei pali di cemento non avevano ormai nessuna funzione e la loro presenza rappresentava un grave detrattore per un’area di grande valenza storica, archeologica e paesaggistica. Ebbene ieri, una ditta specializzata per conto di Enel ha provveduto a rimuoverli». A scriverlo in una nota è l’associazione di “Italia Nostra” di Canosa di Puglia.
«E’ il risultato di una nostra richiesta all’Enel ed è il risultato di un’azione sinergica condotta da Italia Nostra, Fondazione Archeologica e Pro Loco. Abbiamo fotografato – spiegano da Italia Nostra – ogni singolo palo e rilevato per ognuno di essi le coordinate geografiche al fine di rendere la loro individuazione più sicura. Determinante è stato l’intervento del dottor Sergio Fontana che ha interloquito con Enel Puglia affinché la nostra richiesta fosse accolta. E’ un ulteriore passo in avanti per la riqualificazione di un’area così ricca di testimonianze storiche e archeologiche e di grande pregio paesaggistico, è’ il risultato dell’azione che la Fondazione Archeologica, Italia Nostra e Pro Loco portano avanti in maniera sinergica per restituire a questa nostra città bellezza e decoro. Allo stesso tempo, con riferimento al nostro ultimo intervento “ Il nostro patrimonio archeologico cade a pezzi”, dobbiamo precisare che l’Arco cosiddetto Traiano del quale avevamo documentato la caduta di un pezzo consistente del cornicione e di altre rovine, è di proprietà dello Stato e la sua gestione, la tutela, la manutenzione e la conservazione sono di esclusiva competenza della Soprintendenza Archeologica di Bat e Foggia. I siti degli Ipogei Lagrasta e del Mausoleo Bagnoli sono di proprietà comunale e la tutela, la manutenzione straordinaria e la conservazione sono di competenza comunale e/o della Soprintendenza Archeologica di Bat e Foggia. Il contratto di servizio in essere tra Comune di Canosa e la Fondazione Archeologica Canosina prevede , a carico della Fondazione, la pulizia dei siti e la loro apertura. Nessun intervento di manutenzione straordinaria – concludono dall’associazione – è previsto a carico della Fondazione».