«Sono venuto a conoscenza della presenza di militari della nostra terra di Puglia, i cui resti mortali sono presenti in alcune fosse comuni nel cimitero di Milovice, una cittadina della Repubblica Ceca a circa 50 chilometri a nord est di Praga, nella Boemia centrale».

Sono le parole del Console onorario della Puglia, Cav. Riccardo Di Matteo, che nelle settimane scorse ha portato a conoscenza di alcuni sindaci della Bat e della Provincia di Bari e di altre province Pugliese, della presenza di sei Caduti Biscegliesi, due di Andria, uno di Barletta, tre di Trani, due di Minervino Murge e due di Canosa di Puglia, più altri provenienti da altre località Pugliesi della Provincia di Bari, Foggia, Taranto, Brindisi, Lecce, in alcune fosse comuni di quello che è comunemente chiamato il “Cimitero degli Italiani” e che raccoglie le spoglie mortali di prigionieri italiani, catturati dalle truppe austro ungariche nel corso del primo conflitto mondiale.

«La segnalazione mi è stata fatta dal dott Mauro Lovecchio, amico e membro eletto dei Com.It.Es. nella circoscrizione Repubblica Ceca, che ha curato la predisposizione dell’elenco dei Caduti delle provincie di Bari e Bat e rintracciato altre fonti storiche. –sottolinea il Console onorario Cav. Riccardo Di Matteo.- È stato un caso che ai primi di novembre, si è tenuta la celebrazione a Milovice, nel Sacrario militare italiano, la cerimonia di commemorazione dei Caduti, nel territorio dell’attuale Repubblica Ceca durante le due Guerre mondiali, mi è stata segnalata la presenza delle spoglie mortali dei nostri militari.

Durante la Prima Guerra Mondiale, nei pressi della città militare di Milovice esisteva un campo di prigionia (Mladá) che per le scarse condizioni igienico sanitarie e alimentari ha visto morire una moltitudine di militari internati. Con l’abbandono del territorio dai russi, nel 1991, la zona fu bonificata –era anche un poligono di tiro- e smise di essere così zona militare. Ricominciarono così le visite al cimitero da parte delle popolazioni locali e dei pellegrini che giungevano da altri Paesi. Alcune fonti parlano di una media di oltre 30 morti al giorno e complessivamente il numero di prigionieri sarebbe stato di oltre 20mila. Per ovvi motivi fu indispensabile adibire una zona nell´area cittadina che consentisse di seppellire un tale numero di persone poiché i cimiteri civili si dimostrarono subito insufficienti. Nacque così un cimitero militare che fu utilizzato fino al 1945. Esteso su oltre 5mila mq, in esso sono seppelliti complessivamente i resti mortali di 5.276 Caduti italiani, per lo più in fosse comuni, ma si presume che i nostri Caduti siano circa 7mila, tutti prigionieri di guerra, catturati dalle truppe austro ungariche. La maggior parte dei connazionali affluì dopo la battaglia di Caporetto avvenuta nell’autunno del 1917.

Proprio a causa dell’alto gruppo di Caduti Italiani, i più numerosi, questo cimitero è chiamato il “Cimitero degli Italiani”, tanto che la strada che porta a questo camposanto è stata denominata Via Italská (Via Italia)”.

Scorrendo l’elenco dei Caduti, non si può fare a meno di notare come la diagnosi di morte, bronchite, tubercolosi, enterite, per la grande maggioranza fu attribuita ad “edema”. In realtà, secondo molte fonti storiche, si trattava di una parola ambigua per nascondere quella che fu la maggior causa di morte, e cioè “l’inedia”, che è la forma più grave di malnutrizione. Ogni anno, i primi giorni di novembre, l’Ambasciata italiana, che cura il vicino museo, insieme ad altre istituzioni, organizzano presso questo Cimitero eventi commemorativi e celebrazioni religiose. «È frequente la presenza di associazioni ex Combattentistiche e d’Arma. Auspico che i nomi di questi Caduti possano essere noti così da rendere poter far conoscere ai loro famigliari quale triste destino riservò loro la prigionia presso il campo di prigionia di Mladá», conclude il console onorario della Repubblica Ceca, Cav. Riccardo Di Matteo.