Da alcune settimane a questa a parte, a Canosa di Puglia, nella piazza antistante la Cattedrale di San Sabino, staziona una scultura dal titolo “Il giovane cavaliere della pace” di Vincenzo Crocetti nell’ambito della mostra “Monumenta – Arte In Cantiere” che interesserà per la durata di circa sei mesi le città di Bari, Sant’Agata di Puglia, Galatone e, per l’appunto, Canosa di Puglia.

Promossa dal Segretariato del Ministero della Cultura, con il sostegno di Confindustria Bari-Bat e il contributo della Camera di Commercio di Bari, la sponsorizzazione tecnica di ANCE Bari-Bat, ANCE Foggia e ANCE Lecce, e la preziosa collaborazione delle Soprintendenze coinvolte, l’intento è stato quello di allestire sei sculture monumentali di grandi maestri del Novecento in prossimità dei cantieri di restauro del Segretariato regionale del MiC facendoli così interloquire.

Curioso è quanto avvenuto alcuni giorni fa, proprio nella “città di Diomede”. Un cittadino non identificato, ha infatti pensato bene di provare egli stesso la scultura, non limitandosi solo a guardarla ma “arrampicandosi” per salire in sella al cavallo. Il gesto è stato prontamente immortalato ed in poche ore, è diventato virale sui social: nello scatto, è possibile ammirare il cavallo con su di esso sia “Il giovane cavaliere della pace”, sia il cittadino autore del gesto.

L’opera in bronzo, datata 1986, fu realizzata verso la fine della carriera dell’artista per essere inviato in giro per il mondo come ambasciatore di pace ed è giunto a Canosa per rendere omaggio a S. Sabino, il primo Santo pugliese della storia. La scultura, nella sua eleganza formale, si pone in dialogo con il ruolo diplomatico e di difesa della Chiesa ricoperto dal Santo. Il giovane cavaliere senza armi con una semplice corona di alloro, simbolo di saggezza, rinnova il suo messaggio di speranza in un mondo ancora afflitto da tante incomprensibili guerre. Al contempo però, pochi fortunati cittadini, hanno avuto modo di ammirarne ben due di cavalieri: uno, come da denominazione dell’opera, porta la pace e l’altro?