Mancano solo pochi giorni per votare il Ponte romano sul fiume Ofanto tra i “luoghi del cuore” del Fai. Per far sì che entri di diritto sul podio per ottenere i fondi per la sua tutela e valorizzazione, è necessario votarlo o direttamente sul sito internet http://iluoghidelcuore.it/cerca oppure recandosi al punto Iat (info point) in piazza Vittorio Veneto e firmare i moduli entro il 30 novembre, data in cui saranno chiuse le votazioni definitivamente.

Al 30 ottobre, data in cui il Fai ha chiuso solo le votazioni riscontrabili su sito internet, il Ponte Romano di Canosa è risultato quinto nella classifica nazionale con 16.099 voti; al primo posto c’era il castello e parco di Sammezzano Regello (Firenze) che ha ottenuto 22.258 voti, al secondo, le Grotte del Cavaglieron Fregona (Tv) che ha ottenuto 21.002 voti, al terzo, l’area archeologica di Capo Colonna (Crotone) che ha ottenuto 20.188 voti, e al quarto, la Tonnara di San Vito Lo Capo (Tp) con 18.061 voti. La votazione, dunque, è ancora aperta, anche se i voti non sono più riscontrabili sul sito del Fai.

«C’è tempo fino al 30 novembre per votare il luogo del cuore; non dimentichiamo che la classifica potrebbe anche ribaltarsi – ha detto Maddalena Malcangio, assessore al Turismo – . Quindi, non bisogna demordere. L’Amministrazione comunale invita ancora una volta la cittadinanza a votare l’antico Ponte Romano sul fiume Ofanto tra i “luoghi del cuore” del Fai, Fondo Ambiente Italiano, giunto alla sua ottava edizione del censimento, dedicato quest’anno all’archeologo di Palmira, Khaled al-Asaad.
Ci auguriamo che il nostro Ponte possa ottenere il risultato sperato, ovvero godere del contributo Fai utile a preservare e curare nel migliore dei modi il sito, rendendolo più fruibile e più turistico».

Obiettivo del progetto è la sensibilizzazione di cittadini e istituzioni sul tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturalistico del Paese.

«La votazione per il ponte romano, promossa dal Fai – ha ribadito Sabino Facciolongo, assessore alla Cultura – ha un indubbio vantaggio, oltre a quelli offerti dallo stesso Fai: verificare quanto sia forte il legame della nostra gente alla sua storia e ad uno dei suoi monumenti più significativi. Il Ponte romano sull’Ofanto, infatti, ha da sempre rappresentato uno dei nostri elementi identitari, oltre ad essere per secoli via di comunicazione indispensabile per collegarci al resto della regione. È questo ad averlo tenuto in vita in questi quasi due millenni, sia pure con trasformazioni e restauri, ed è ancora questo a farlo definire inequivocabilmente “Ponte di Canosa”, seppure oggi diviso fra due diverse province e comuni. Il particolare legame che ci unisce a questo monumento non tiene conto di divisioni amministrative ed è pertanto principale responsabilità dei canosini farsi promotori della sua scalata nella classifica Fai dei monumenti più suffragati. Cosa che, peraltro, sta già accadendo grazie a gruppi benemeriti di volontariato, sia a livello di manutenzione ordinaria delle aree ad esso limitrofe, che a livello di raccolta firme per il concorso Fai. Di questo l’Amministrazione comunale non può che essere contenta e assicurare, per quanto possibile, il suo appoggio, conscia com’è che certi interventi sono possibili in certe forme solo se viene esercitata quella facoltà denominata “cittadinanza attiva”, tanto spesso citata quanto poco applicata nella realtà».