Un ristorante o un bar nella ex Filantropica, dove aveva sede lo storico circolo. Accade a Canosa di Puglia dove sul sito del Comune è stato pubblicato un bando per l’assegnazione in locazione di una unità immobiliare di proprietà comunale ad uso commerciale ubicato in Piazza Vittorio Veneto n.1, ovvero la Filantropica. «Una vicenda che sembra la classica forzatura in una commedia intrisa di ipocrisia», dicono da Spi e Cgil, e che se dovesse avverarsi «lascerà l’amaro in bocca ai tanti cittadini che, invece, aspirano a scelte di ampie prospettive e non restrittive come quella proposta. Il bando pubblico comunale stabilisce che i locali siano dati in locazione per uso di pubblico esercizio, con interessi privati, con la modifica, quindi, della loro destinazione d’uso che, nel passato, erano affidati alla ex Filantropica per fini esclusivamente sociali».

«Crediamo – sostengono il coordinatore della Cld di Canosa e Francesco Di Nicoli, il capo Lega Spi, Antonio Caputo – che tali locali, invece, debbano continuare a essere mantenuti quale risorsa pubblica per l’intera comunità, stante la loro origine archeologica e la loro ubicazione sulla piazza da sempre centro di svago, di ritrovo, di manifestazioni e convegni aperti al pubblico, iniziative sociali, culturali, teatrali, musicali, ecc., anziché affidati e dati in gestione ai privati, per interessi sicuramente non pubblici. Dunque, spazio tolto alla comunità?».

«Noi riteniamo che ci possono essere alternative possibili e pensiamo che ci sia spazio per l’utilizzo al meglio di questi locali (patrimonio immobiliare pubblico) e che ciò possa rappresentare un modo per una rigenerazione urbana ma, soprattutto, di aggregazione, utilizzandoli, per esempio, come una possibile bottega del caffè, sua originaria funzione, nata nella prima metà del 900, la cui finalità non solo era di ritrovo per gustare un caffè o una bevanda, ma anche aggregativo, momento di incontro culturale e sociale. Lo testimonia anche il fatto che le porte si aprono sulla piazza e che la sua caratteristica sottende l’apertura alla città e, quindi, a tutta la cittadinanza. La Filantropica, o antica bottega del caffè, potrebbe continuare a svolgere un ruolo di azione sociale che coniugherebbe, appunto, azione sociale, culturale e anche attività economica. Un luogo dedicato agli anziani, privi, ormai, di un luogo comune, per consegnare loro aggregazione e socialità, beneficiando dei servizi e condividendo, sarebbe opportuno, anche con ospiti anziani di RSA e RSSA, se pur per alcune ore, evitando loro l’isolamento e renderli partecipi ad una vita sociale con momenti di svago, di cultura e di dialogo. Oppure pensare ad un centro socio-culturale o teatrale o, ancora, affidarlo al mondo del volontariato e dell’associazionismo. In tal modo agevolando gli interessi dell’intera comunità e non del singolo», aggiungono.

«In questo periodo c’è assoluto bisogno di cose concrete e di creare, quindi, ulteriori spazi e occasioni reali per il rilancio del turismo e della cultura e, perciò, la destinazione di questi locali può essere il vero banco di prova. Sappiamo che l’amministrazione è legittimata a fare delle scelte, nei limiti della legge, ma riteniamo che non debba mai trascurare la prospettiva della nostra città! siamo disponibili ad un incontro con l’amministrazione comunale per definire un percorso di idee ed iniziative condivise e per rilanciare, con le associazioni interessate, scelte indirizzate alla cultura e al sociale», concludono Di Nicoli, e Caputo.