Il cantiere è stato avviato: i lavori da cronoprogramma dureranno circa dieci giorni. Di fronte all’ingresso principale dell’ospedale Dimiccoli di Barletta sorgerà presto una nuova struttura con 22 postazioni di terapia intensiva. Servirà a far rifiatare gli ospedali della Bat andati in sofferenza con l’aumento drastico dei contagi da coronavirus.

Negli ultimi cinque giorni si sono registrati 1000 nuovi casi di covid, una media di 200 ogni 24 ore, portando il sistema sanitario sull’orlo del collasso. Il numero delle persone attualmente positive è salito a 3700, di cui 221 ricoverate in ospedale e 41 in terapia intensiva. L’ospedale da campo allestito a Varletta e gestito dalla Marina Militare sarà completamente operativo a partire dalla prossima settimana, anche se alcuni reparti sono già pronti per essere utilizzati.

Nell’incontro di ieri pomeriggio con il Prefetto, i sindaci della Bat sono tornati a ribadire la necessità di istituire una zona rossa per il loro territorio. Un’ipotesi che potrà essere presa in considerazione solo dopo il 3 dicembre e con un nuovo DPCM che preveda, appunto, le zonizzazioni provinciali.

L’incontro di ieri tra sindaci e Prefetto è anche servito a fare il punto della situazione sulla diffusione dei contagi: ad Andria le persone attualmente positive sono 1367, a Barletta 835, a Bisceglie 482 mentre a Trani i casi sono scesi a 320 grazie ad un deciso aumento delle guarigioni. Tra i comuni più piccoli l’ultimo aggiornamento che riguarda Margherita di Savoia risale alla comunicazione fatta ieri dal sindaco Lodispoto, in cui vengono riportate 129 persone positive; seguono Minervino con 113 casi, Trinitapoli con 105, San Ferdinando con 82, Canosa con 79 e Spinazzola con 60.

Anche il numero dei decessi è in crescita, in particolare nella città di Andria, la più colpita dalla seconda ondata della pandemia. Nel mese di novembre, riferiscono dal Comune, si sono registrati complessivamente 155 decessi nel territorio di Andria, di cui ben 86 riguardanti persone affette da covid. La Prefettura però fa una distinzione: nell’ultimo report, che risale al 20 novembre, si parla di soli 16 decessi complessivi dovuti al virus. Una differenza di dati che risiederebbe nell’incidenza che ha avuto il covid nel decesso del malato. Nei 16 casi segnalati dalla Asl e dalla Prefettura il coronavirus avrebbe provocato la morte di persone non affette da altre gravi patologie. In tutti gli altri casi segnalati dal Comune ma non dalla Prefettura il covid non avrebbe avuto un ruolo determinante nel decesso dei pazienti.