Una notizia inaspettata ma allo stesso tempo meravigliosamente splendida: Stefania Sansonna diventerà mamma. La campionessa europea dice addio alla pallavolo giocata dopo ben 27 anni al termine di una splendida carriera che l’ha vista protagonista anche con la maglia più prestigiosa, quella della Nazionale. L’annuncio è avvenuto nella serata di ieri, martedì 28 settembre, in occasione della presentazione dell’Igor Gorgonzola Novara, squadra in cui il libero ex Volley Piacenza militava da sette anni.

Di fronte ad una platea di oltre mille tifosi, la Sansonna è scesa a bordo campo per comunicare la sua gravidanza, a cui ha fatto poi seguito sui maxischermi un video raffigurante la sua ecografia. Lo sport locale perde così una sua grande protagonista, una professionista in grado di conquistare durante la sua carriera tre campionati italiani, cinque Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane e dulcis in fundo, durante la stagione 2018/2019, una straordinaria Champions League.

La carriera della classe 1982 inizia nel lontano nel 1994 con la Polisportiva Popolare Canosa in Serie D. Terminata questa prima parentesi nel 1997, ecco il passaggio nel professionismo con la Centro Ester Pallavolo di Napoli in A1. A partire dalla stagione 1998/1999 saranno sei invece le parentesi in Serie B1 prima con il Volley Potenza e poi con la Pallavolo Azzurra Cassette. Il ritorno nel professionismo avviene nel 2005 con l’Effe Sport Isernia in Serie A2, mentre la stagione 2007/2008 la vede protagonista della promozione in A1 con il Castellana Grotte. La svolta, a livello di traguardi personali e di squadra, avviene a partire dal 2012 con la conquista di due scudetti, due Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana con il River Volley Piacenza, a cui farà seguito la convocazione in Nazionale. Una volta affermatasi nel panorama pallavolistico italiano, la canosina decide di accasarsi all’Igor Gorgonzola Novara dal 2014 vincendo tre Coppe Italia, uno scudetto, una Supercoppa Italiana ed infine una Champions League nell’annata 2018/2019.

Insomma, una carriera di tutto rispetto per una donna che ha portato in alto e in giro per l’Italia il nome di Canosa di Puglia, sua città d’origine mai dimenticata e fondamentale per il suo intero percorso.