La Guardia di Finanza di Barletta ha eseguito il sequestro probatorio di documentazione e della discarica Cobema. Lo rende noto la Procura di TRANI, che indaga sul presunto inquinamento ambientale causato negli anni nel territorio di Canosa di Puglia e Minervino Murge dal sito di raccolta rifiuti. Il provvedimento di sequestro “consente di cristallizzare la situazione di fatto e lo stato dei luoghi – spiega la Procura – ed è strettamente collegato all’espletamento urgente degli accertamenti” che avranno durata di quindici giorni, a seguito dei quali saranno “avviati gli interventi per contrastare il protrarsi dell’inquinamento in atto”. La perquisizione, nella sede dell’azienda e negli uffici della Provincia Bat, che si è conclusa con il sequestro di atti e luoghi, rientra nell’ambito degli ulteriori accertamenti disposti dalla Procura all’esito dell’incidente probatorio la cui relazione tecnica ha documentato come la discarica abbia causato “un diffuso fenomeno di inquinamento ambientale, con copiosa presenza di percolato, accertato sia al di sotto della discarica che lungo i fianchi riversandosi in direzione dei circostanti uliveti”. La perizia ha evidenziato, inoltre, “criticità relative ad una fase successiva all’affidamento dei lavori di chiusura definitiva e post-gestione della discarica”, con perdita di percolato ancora in corso. Di qui la necessità, per gli inquirenti, si stabilire l’eventuale corresponsabilità di chi avrebbe dovuto assicurare una corretta copertura della discarica dopo il 2005, da quando cioè il sito non è più in esercizio.