Dopo esser stata oggetto principale della pellicola “Una femmina” del regista Francesco Costabile in concorso alla 72a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino lo scorso 17 febbraio, la “Desolata” di Canosa torna alla ribalta del panorama italiano, questa volta in occasione della 79a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il film “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa.

Protagonista del cortometraggio è la nota cantante Elodie che al suo esordio cinematografico è coinvolta, trama alla mano, in una storia d’amore e di morte che si incrocia con un’antica faida familiare. Tratto dall’omonimo libro inchiesta sulla mafia foggiana, edito tra l’altro dalla Feltrinelli, il riferimento a Canosa di Puglia e alla Vergine del Sabato Santo è subito palese: il trailer, infatti, si apre con uno scorcio del simulacro della “Desolata” seguita da numerose donne vestite di nero e con il volto coperto. I rintocchi delle campane e una chiesa sullo sfondo fanno poi da contorno a quanti sicuramente, canosini maggiormente, si sono riconosciuti in quella che è una delle tradizioni locali e regionali più sentite con la Madonna che piange suo figlio Gesù.

Il film è però ambientato ad Ascoli Satriano ed è lì che ha luogo la processione: Elodie, nei panni di Marilena e Francesco Patanè, in quelli invece di Andrea, sono protagonisti di un amore impossibile: lei moglie del boss Camporeale, lui naturale erede di un’altra famiglia criminale del Gargano, quella dei Malatesta. Vero e proprio spot pubblicitario per la Puglia, l’opera cinematografica è stata girata anche nelle Saline di Margherita di Savoia dove l’amore fra i due esplode. Coinvolti nell’ambientazione della pellicola anche Manfredonia, Vieste, Cagnano Varano e Barletta: presenti nel cast, fra gli altri, anche Michele Placido con suo figlio Brenno. Degne di nota, in conclusione, anche le note di “Tu sì ‘na cosa grande” di Domenico Modugno, vero e proprio simbolo della musica pugliese.