Si chiama Obolòs, dal nome della piccola moneta che, nell’antica Grecia, veniva posta sotto la lingua dei defunti per pagare il pedaggio al traghettatore di anime Caronte. Si tratta della mostra numismatica della Fondazione Archeologica Canosina, che verrà inaugurata venerdì 15 dicembre, alle ore 10, presso il Museo dei Vescovi di Canosa di Puglia. 

L’esposizione, che si inserisce nella serie di attività che, durante tutto il 2023, la Fondazione ha posto in essere per celebrare il trentennale dalla sua costituzione, è allestita con una porzione delle monete donate alla FAC da Cataldo Mancini.

In mostra, più di trecento pezzi raccolti e conservati dal collezionista di Andria, insieme ad ulteriori reperti di epoche diverse, rinvenienti da donazioni fatte al Museo nel corso degli anni.

Nella collezione Mancini, che si compone nella sua interezza di oltre tremila pezzi, spiccano autentiche rarità del periodo arcaico, greco e dell’Impero romano. L’allestimento in questione, ad opera di Sandro Sardella e di Michela Cianti, rende fruibile una selezione dei pezzi greci e romani dell’intera raccolta numismatica e comprende anche pezzi più recenti, risalenti al Regno delle Due Sicilie.

La mostra intende anche accendere i riflettori sull’importanza dei collezionisti e delle collezioni private, soprattutto quando, come nel caso di Mancini, questi decidono di mettere a disposizione della collettività i beni di interesse storico acquistati o ereditati nel corso della vita.

L’auspicio della esposizione – che sarà allestita in maniera temporanea presso il primo piano del Museo dei Vescovi  e visitabile per i prossimi mesi – pertanto, anche quello di approfondire il ruolo dei privati al fine di incentivare un loro coinvolgimento sempre più incisivo nella condivisione del patrimonio culturale.

All’inaugurazione di venerdì 15 dicembre, interverranno il Presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana, il Sindaco di Canosa, Vito Malcangio, il parroco della concattedrale, Mons. Felice Bacco e gli eredi della famiglia Mancini che ha donato la collezione.  Presentazione della mostra a cura di Sandro Sardella, Curatore del Museo dei Vescovi e dell’allestimento.