Panettone all’extravergine batte pandoro 3 a 1, ma è boom di dolci storici della tradizione pugliese immancabili sulle tavole per pranzi e cenoni di Natale e Capodanno, con il 42% delle massaie pugliesi ‘intervistate’ che passeranno non meno di 2 ore in cucina per poterli fare in casa. E’ il risultato delle rilevazioni di Coldiretti Puglia.

Dal Gargano al Salento i dolci radicati sul territorio sono tanti dalle cartellate baresi al vin cotto, alla variante salentina con il miele, i purceddhuzzi con miele e mandorle, le ostie di Monte Sant’Angelo, il biscotto cegliese, gli amaretti e le nuvolette di mandorla, le paste secche.

La preparazione casalinga dei piatti tradizionali delle feste è infatti – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e all’interno delle mura domestiche si svolge il rito della preparazione di specialità alimentari caratteristiche del Natale destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno. Si tratta spesso di dolci – ricorda Coldiretti – le cui ricette sono tramandate da generazioni e rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale del Puglia. Accade così che, assieme agli immancabili panettone e pandoro, sulle tavole sono tornate anche le specialità casalinghe della tradizione contadina.