«Il mese di settembre dev’essere quello della ripartenza per l’ospedale di Canosa di Puglia. Se non ora, quando? Ricordiamo che il nosocomio riconvertito a presidio post acuzie dai Piani di Riordino Ospedaliero Vendola-Emiliano, purtroppo, non è mai entrato nella sua piena funzionalità. Infatti, sono previsti 60 posti letto (40 per recupero e riabilitazione funzionale, cardiologica e pneumologica e 20 di lungodegenza) ai quali si aggiungono 45 per il Centro risvegli. Sono diventati operativi i reparti di riabilitazione cardiologica e lungodegenza ma, con il sopraggiungere del Covid-19, l’intero plesso ospedaliero è stato utilizzato per il trattamento dei malati di Covid e per la successiva riabilitazione». A scriverlo in una nota è Francesco Ventola, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«Adesso è arrivato il momento di ripartire in maniera decisa ed urgente. L’interlocuzione continua e costante con i vertici della Asl Bat e con il Dipartimento e Assessorato regionale alla Salute mi consentono di poter affermare con fiducia che settembre sarà il mese della riapertura dei servizi chirurgici (tre sale operatorie destinate al day service di cui una solo per interventi oculistici), della riabilitazione cardiologica (in maniera completa) e della lungodegenza. Nelle prossime settimane – spiega Ventola – sarà pubblicata la gara per la realizzazione e gestione del Centro risvegli e mi compiaccio di ciò in quanto ad essere  accolto è stato un mio ordine del giorno che prevedeva la pubblicazione di un’unica gara così da accorciare i tempi della realizzazione senza dimenticare, nelle prossime settimane, l’inizio anche dei lavori per il neo reparto di riabilitazione pneumologica.  Il punto di primo intervento/soccorso, inoltre, sarà potenziato con la dotazione di un’altra ambulanza, giustificata per coprire il nostro agro e la borgata di Loconia. Il mio impegno, seppur stando all’opposizione del governo Emiliano, continua affinché si dia piena attuazione per la realizzazione della centrale operativa 118 (nei prossimi giorni su mia richiesta se ne occuperà nuovamente la Commissione consiliare regionale alla sanità, visto i ritardi accumulati) e si ufficializzino, finalmente, Canosa e Trani come zone cosiddette carenti con relativo incremento di ben 5 medici per il servizio di emergenza/urgenza 118. Anche i servizi ambulatoriali dovranno e saranno potenziati perché il cittadino non deve attendere mesi per usufruire di servizi sanitari evitando di doversi ricoverare. Garantisco la mia esclusiva attenzione e senza strumentalizzazioni – conclude il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – morderò le caviglie, così come quando giocavo al calcio, di tutti i vertici dell’ Asl Bat e dell’Assessorato regionale alla Sanità affinché non si perda più tempo».