«In riferimento al mio precedente articolo quando ho esortato i miei concittadini ad esprimere il proprio voto in modo oculato al fine di riporre la fiducia nelle mani di chi sarà in grado di risollevare le sorti della nostra città, ritengo, come punto fondamentale di partenza, effettuare un’analisi critica delle amministrazioni che si sono avvicendare negli anni. Un breve excursus, riportando i fatti più salienti, servirà a mettere in evidenza gli errori di governo della città al fine di offrire elementi di valutazione allo scopo già detto». A scriverlo in una nota è il candidato consigliere a sostegno di Tomaselli sindaco Cosimo Pellegrino.

«Il declino di Canosa ha avuto inizio nel 2002 con l’amministrazione Ventola che ha governato la città per 10 anni. La sua amministrazione – spiega Pellegrino – si contraddistinse non solo per lo sperpero del denaro pubblico per la realizzazione di opere di facciata, spesso inutili e fatte male, come Piazza Galluppi, la pavimentazione di Corso San Sabino o l’inefficiente appalto dei rifiuti, ma anche per la politica degli annunci di opere irrealizzate, si pensi alla panacea del San Giorgio Village, cavallo di battaglia di 2 campagne elettorali in cui si promettevano posti di lavoro, la destinazione della zona artigianale a Costantinopoli, la zona D2 sulla Via per Loconia, i semafori intelligenti, il piano del traffico e quant’altro. Risultato: sviluppo dell’economia e dell’occupazione zero, tant’è che Canosa era tra gli ultimi posti della provincia Bat. Rispetto al circondario,  solo la città di Canosa, ad oggi, non ha una vera zona industriale e l’antico borgo rivalutato. Senza dire che, oltre alla presidenza della Provincia durata cinque anni, sono dieci anni che Ventola è in Regione e per altrettanti nel consiglio comunale. Vi sembra possa annoverare di aver fatto qualcosa di positivo, da lasciare negli annali della storia locale, che abbia migliorato Canosa e le condizioni di vita dei nostri concittadini? Anzi, qualcosa l’ha fatta: essere dalla parte di chi volle restringere il parco dell’Ofanto, che nel progetto originario avrebbe inglobato tutta la zona delle cave di Contrada Tufarelle, sede di numerose discariche e che avrebbe posto per sempre la parola fine non solo a nuovi impianti ma anche a qualsiasi ampliamento di quelli esistenti. Dal 2012 al 2017 c’è stata l’amministrazione La Salvia a maggioranza Pd, amministrazione che per cinque anni ha ingessato la città, pur avendo nel programma attività che potevano innescare lo sviluppo anche a costo zero. Si pensi – continua il candidato consigliere – alle cooperative sociali per favorire varie attività lavorative sul territorio alcune delle quali furono costituite grazie al mio contributo operativo in qualità di consigliere comunale. Ma uscii dalla maggioranza dopo circa due anni perché non veniva realizzato il programma elettorale e non si era neanche in grado di porre rimedio alle inadempienze contrattuali della raccolta rifiuti. La realizzazione della zona D2 sulla strada di Loconia, secondo un progetto dell’amministrazione Ventola, si è rivelata, inoltre, un’opera inutile per l’ubicazione e la viabilità poco attrattive per gli imprenditori, nonché per la mancanza di servizi. In sintesi, un’amministrazione che ha tirato a campare incurante anche di un grave conflitto d’interessi che investiva un membro della sua giunta. Nel 2017 si è insediata l’amministrazione Morra del Movimento 5 Stelle. La competizione elettorale fu vinta grazie alla spinta d’immagine del movimento a livello nazionale, che allora appariva il salvatore della Patria, e grazie al totale fallimento delle precedenti amministrazioni. In realtà, questo governo della città si è dimostrato un flop, come quello su scala nazionale. Infatti, grazie all’amministrazione Morra, la città ha raggiunto il  massimo livello di decadenza per palese incapacità amministrativa. Anche Morra, ancor più arroccato nel palazzo del suo predecessore, ha disatteso gli impegni presi in campagna elettorale e riportati nel programma a 5 stelle. Poiché sono abituato al confronto e a parlare con dati di fatto, riporto, a titolo esemplificativo, due, tra i numerosi  punti programmatici  platealmente disattesi, riservandomi nel prossimo articolo un’analisi ad ampio raggio sulle promesse non mantenute dell’ amministrazione Morra. Sul tema ambientale, a parte la fallimentare gestione dei rifiuti, si prometteva il monitoraggio a 360 gradi per rilevare inquinamenti di acqua, aria, suolo del territorio  e quant’altro, interventi urgenti per risolvere la questione amianto in zona capannoni. Ad oggi, eccetto l’incapsulamento di alcuni tetti in amianto, non ci risultano esiti di monitoraggi effettuati. Sul tema legalità si prometteva un meticoloso censimento delle unità abitative del centro storico per ottenere dati certi sulla popolazione straniera per tutelare la salute e favorire l’integrazione. Ad oggi la zona Castello è terra di nessuno! Inoltre, si promettevano corsi nei vari ordini di scuole per prevenire bullismo e violenze, nonché l’aumento delle forze dell’ordine per la repressione di delinquenza e illegalità. Nulla è stato fatto, anzi, i reati sono aumentati, l’abusivismo persiste e dilaga, il controllo del territorio assente. A queste brevi anticipazioni – conclude Pellegrino – seguirà l’analisi puntuale del programma stellato che ha fatto scivolare Canosa ai minimi storici».