Un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, a parlare sono la sua carriera, i suoi numeri, la sua esperienza per quello che rappresenta a tutti gli effetti un vero e proprio colpaccio del direttore sportivo Gianco Francavilla. Poste le fondamenta, i rossoblù del presidente Di Nunno continuano a costruire passo dopo passo e l’arrivo all’ombra dell’Ofanto dell’estremo difensore Paolo Vicino direttamente dal Gravina in Serie D, non può non essere visto come l’ennesimo tassello di un puzzle che va man mano completandosi. Gli ofantini, consapevoli dell’importanza di un portiere in una categoria come l’Eccellenza, blindano così la porta con un acquisto che la dice lunga sulle intenzioni del sodalizio canosino.

Vicino, classe 95’, rappresenta un vero e proprio lusso per l’Eccellenza. Carriera alla mano, tutto ha inizio come terzo portiere del Bari nella stagione 2010/2011 per poi accasarsi al Bisceglie in Serie D. Vicino dimostra tutte le sue potenzialità ed è così che nel 2016 arriva la chiamata del Gravina, sempre in D, per poi sposare il progetto del Lecce in Lega Pro con cui conquista la promozione in Serie B. Al cuore però non si comanda e l’estremo difensore decide così di tornare a Gravina nel quale milita per ben cinque stagioni di fila, dal 2018 allo scorso maggio 2023. Il Canosa Calcio, che monitorava da tempo Vicino, ha così intavolato una trattativa andata brillantemente in porto. Prende quindi forma, ogni giorno sempre di più, la retroguardia canosina vista anche la riconferma di Pinto e l’acquisto di Montrone: nomi importanti, di esperienza nonché basi solide sulle quali poggiare il 3-4-3 di mister Zinfollino.

«Sono felice ed entusiasta di giocare per il Canosa. Ho scelto di ripartire dall’Eccellenza anche alla luce della questione under sempre più d’attualità in Serie D. Voglio ritornare a sentirmi al centro di un progetto con la fiducia e l’entusiasmo che questa società mi ha dimostrato. Non vedo l’ora di ricominciare, consapevole di dare tutto per questa maglia cercando di regalare soddisfazioni alla piazza».