Non si potrà avvicinare più all’ex partner che ha minacciato con la pistola. La Beretta è risultata rubata a Canosa 20 anni fa. E’ la storia che arriva dall’Emilia con una 49enne, cittadina russa protagonista. La donna già nota alle Forze dell’ordine per essere la vedova di un pluripregiudicato pugliese, residente stabilmente a Riccione, finito a suo tempo sotto sorveglianza speciale come misura di prevenzione per reati legati alla droga e alla criminalità organizzata, è stata notificata una ordinanza di divieto di avvicinamento ad una distanza non inferiore ai 300 metri all’ex, firmata dal gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, in seguito alle indagini dei carabinieri di Cattolica, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani.

Secondo la denuncia presentata dal 65enne, la donna aveva spostato la pistola del marito defunto da San Clemente ad un’abitazione di Riccione e l’aveva nascosta in un armadio sotto alcuni abiti. Quando i carabinieri hanno perquisito l’abitazione, hanno trovato una scacciane usata come soprammobile e una pistola Beretta con proiettili. La Beretta sequestrata in efetti era completa di caricatore e in casa della donna i carabinieri hanno anche rinvenuto 105 proiettili vari.

Dopo gli approfondimenti la pistola è risultata oggetto di furto ben 20 anni fa a Canosa di Puglia. Insomma, la donna si è giustificata dicendo che la pistola ovviamente era “un lascito” del suo defunto marito e che nulla sapeva della provenienza della Beretta ed anzi quando i carabinieri le avevano chiesto se avesse un’arma, lei candidamente aveva consegnato loro la scacciacani con i proiettili a salve. La 49enne è stata denunciata per minacce, ricettazione e per aver portato fuori casa la pistola senza aveva il porto d’armi.