Sarà l’impronta internazionale dell’arch. Rodrigo Antón Carrasquer dello studio David Chipperfield ad inaugurare gli eventi programmati dall’Ordine degli Architetti della BAT per la stagione autunnale. Appuntamento il 6 ottobre con inizio alle ore 17 a Palazzo Covelli: «Proseguendo sulla linea intrapresa in quest’anno così importante per noi, abbiamo creato un nuovo programma di eventi che ci porterà a ridosso di Natale – spiega il Presidente dell’Ordine l’arch. Andrea Roselli – il primo appuntamento è di assoluto livello internazionale con Rodrigo Antón Carrasquer uno dei più grandi architetti a livello mondiale per pianificazione urbana».

Obiettivo della nuova stagione di eventi è quello di proseguire, nell’anno del centenario dell’albo, con l’idea di aprire l’architettura al territorio dando uno sguardo alla professione anche in modo diverso. Obiettivo più che riuscito anche durante l’evento I Dialoghi di Trani giunto alla sua XXII^ edizione: «L’ordine partecipa da diversi anni alla co organizzazione attraverso degli eventi collaterali – ha spiegato l’arch. Roselli – Un programma, quello di quest’anno, molto intenso con mostre ed installazioni sia a Palazzo Covelli che nel resto della città. Ci sono state anche delle conferenze di rilievo con la presenza di relatori importanti venuti anche da lontano e che ci hanno allietato ed hanno discusso con noi delle tematiche legate alla cura dell’ambiente e del mondo che ci circonda a livello urbanistico». Dieci eventi in cinque giorni con Palazzo Covelli sede di quattro appuntamenti con docenti delle università di Bari, Roma e Venezia come la prof.ssa Guendalina Salimei o la prof.ssa Loredana Ficarelli ma anche il Prof. Renato Rizzi ed il Prof. Luigi Franciosini, ed il tema cardine “la cura” affrontato da diversi punti di osservazione: «Credo che sia un tema attualissimo perché oggi tutte le nostre città presentano delle zone, delle aree e dei paesaggi che meriterebbero di essere curati – spiega l’arch. Andrea Roselli, Presidente dell’Ordine degli Architetti BAT – in questo gli architetti dovrebbero dare il loro apporto sotto questo profilo perché abbiamo tantissime aeree spesso abbandonate che potrebbero essere curate attraverso il riuso, il riutilizzo o la trasformazione urbana del territorio senza andare a distruggere quella che è una presenza dell’attività dell’uomo che arriva dal passato».