A Canosa, il mese di dicembre ed il Natale culminano con l’organizzazione del Presepe Vivente, giunto ormai alla XVIII edizione grazie all’impegno e alla passione che gli organizzatori e i figuranti ci mettono ogni anno. Certo, un conto è vedere il risultato finale dall’esterno, diverso è invece comprendere cosa ci sia dietro dall’interno. A descriverlo in prima persona, forse per la prima volta in assoluto, sono gli stessi soci fondatori, coloro che prima di tutti credettero in questo progetto, portandolo avanti con tenacia e voglia di fare. Rosa Minutillo e Mariella Mininno possono considerarsi “madrine” di questa rassegna, coloro che senza indugio sposarono l’idea di fare qualcosa di innovativo. Dal dialogo, è emerso come tanti siano gli aneddoti da raccontare, le emozioni vissute, le soddisfazioni ma anche gli imprevisti che in un evento del genere sono sempre all’ordine del giorno.

«E’ la fede ad accomunarci, parte tutto da lì – spiegano Rosa e Mariella -. Ne abbiamo passate tante, ma ad unirci c’è sempre stata l’amicizia, il senso di appartenenza al proprio territorio, la voglia di essere una famiglia vera e propria, che condivide tutto, difficoltà comprese. Di strada ne abbiamo fatta tanta, se ci giriamo e guardiamo al percorso fatto non ci sembra vero eppure, nonostante le tante edizioni concretizzate, tutti quei valori ancora oggi non sono svaniti ma anzi, vengono costantemente alimentati da ciò che siamo e ciò che saremo. L’elemento fra tutti più bello è la capacità di trasmettere questa passione a chi ci circonda, a chi vuole entrare far parte di questa famiglia: per noi non c’è soddisfazione migliore che questa. Nonostante ognuno di noi sia un figurante, durante l’evento riusciamo a cogliere i pensieri e a scrutare le sensazioni di chi decide di accorrere in zona Costantinopoli. Ciò che più ci emoziona è vedere bambini gioire e rimanere estasiati, quella sensazione è impagabile e premia ogni nostro sforzo».