Giunto in terra ofantina durante la campagna acquisti estiva, Paolo Vicino, portiere classe 1995, ci ha messo poco a ritagliarsi il suo spazio, rendendosi protagonista di ottime prestazioni e ben sei cleen sheet. Originario di Gravina, all’età di 10 anni intraprende la sua prima avventura calcistica, quella da portiere, per lui una passione che con il passare del tempo si trasformerà in un lavoro. Cresciuto dal 2008 nel settore giovanile dell’A.S. Bari, dal 2012 al 2014 ricoprirà il ruolo di terzo portiere in prima squadra, per poi vestire durante la sua carriera anche le casacche di Lecce in Serie C e di Bisceglie e Gravina in D, compagine quest’ultima con cui ha disputato più di sei campionati nella massima competizione dilettantistica.

Ragazzo umile, tenace e combattivo, nonché fondatore di un’accademia per giovani portieri, Vicino si è contraddistinto anche al di fuori del rettangolo di gioco con la sua prima fatica letteraria dal titolo “Oltre le apparenze” che ha come principale tema quello di un’amicizia speciale con Michele Lacarpia, affetto da tetrapresi, condizione che non gli permette di parlare, di essere autonomo nei movimenti e che lo tengono ancorato ad una sedia a rotelle. E’ questo un piccolo viaggio dentro la vita di due amici che, prima di incontrarsi tra i banchi di scuola, mai pensavano di poter trovare l’uno la ricchezza più grande nell’altro. Un percorso ondeggiante fatto di sorrisi limpidi e di pugni chiusi, di vittorie quotidiane e di paure da oltrepassare, di instancabile forza e di consapevolezze da acquisire. Una storia tutta al naturale, senza filtri o mezzi termini, che racconta la nascita di un’amicizia dal valore inestimabile.

Apparentemente, i due in comune, avevano solo l’aula di un Istituto Tecnico- Commerciale: Michele, affetto da tetraparesi, timido e diffidente da una parte, Paolo, aspirante portiere dall’indole travolgente dall’altra. La loro quotidianità si è intrecciata indissolubilmente, attraverso piccoli e gentili gesti reciproci di comprensione, interesse e sostegno che hanno dato vita all’esperienza e all’amicizia più sorprendente e ricca che i due potessero mai avere. Ed è proprio questa quotidianità che ritroviamo all’interno dell’opera, quella che fa tornare alla mente scelte fatte, gesti mancati e carezze desiderate, quella che tutti i giorni viviamo e che scegliamo come affrontare, quella che ci fa dire “anch’io voglio fare la differenza”. I protagonisti della storia ci insegnano l’importanza di vivere pienamente ogni emozione e di non lasciarsi mai portare via la voglia di conoscere, cantare, correre o giocare. Un piccolo viaggio che ti trascina, quasi togliendo il respiro al lettore per poi, in conclusione, restituirglielo con un vento caldo di coscienza. Nel 2019, Paolo e Michele hanno dato vita inoltre a un progetto sociale ed inclusivo chiamato “Divers-Abilità”, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare i giovani ed indurli ad avvicinarsi al mondo della disabilità tramite la testimonianza della loro fantastica amicizia. Il tutto nasce dalla volontà di superare la convinzione per cui la disabilità, in tutte le forme che può assumere, costituisce uno stigma e un limite insormontabile, a discapito dell’inclusione, della socialità e del vivere pienamente la comunità.

La narrazione della storia, la rielaborazione e la relativa discussione non costituiscono solamente un mezzo di diffusione di un’esperienza virtuosa, ma vogliono essere il punto di partenza di un percorso verso la vera consapevolezza e comprensione della disabilità. E’ questo un esempio di come lo sport sia uno dei mezzi sociali più utili all’inclusione e al coinvolgimento di tutti, veramente tutti. Del resto, “il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni!”.