Adesso è definitiva, dopo la sentenza della Corte di Cassazione, la condanna all’ergastolo per Saverio Piscitelli, il 72enne di Canosa ritenuto responsabile per l’omicidio dell’agricoltore 52enne Sabino Vassalli, trovato senza vita il 31 ottobre del 2016 in aperta campagna.

Il corpo dell’allora 52enne fu rinvenuto con due colpi d’arma da fuoco uno alla nuca e l’altro all’addome. L’arma del delitto non fu mai ritrovata. Ma la Polizia arrestò dopo circa due settimane Piscitelli proprietario di un terreno confinante con quello di Vassalli. Il 72enne si è sempre proclamato innocente e la storia giudiziaria ha vissuto diversi momenti importanti. In primo grado Piscitelli era stato condannato all’ergastolo, ma poi la Corte d’Assise d’Appello lo aveva assolto. Il colpo di scena è arrivato quando la Cassazione annullò con rinvio la sentenza d’Appello, poi ribaltata.

Alla base dell’omicidio ci sarebbero stati i dissapori tra i due confinanti acuiti dal fatto che il 52enne divenne presidente della comunità irrigua Sant’Antonio, che si occupava dell’amministrazione di un pozzo per la somministrazione di acqua agli agricoltori, subito dopo la presidenza del 72enne. Vassalli, infatti, aveva promosso due azioni giudiziarie nei confronti del suo predecessore: sia per una presunta distrazione di fondi all’epoca della sua presidenza, sia per il mancato pagamento di somme per l’erogazione dell’acqua.

Ora si attende l’ordine di carcerazione, che verrà emesso nelle prossime ore dalla procura generale di Bari.