Potrebbe essere definita a tutti gli effetti come “Ibra Bayo-mania” quella ha travolto, fin dalle prime battute di questa stagione, l’universo rossoblù che si è subito ritrovato ad ammirare le gesta di un calciatore che seppur arrivato in punta in piedi, è riuscito in poco tempo a dimostrare come la Serie D sia nelle sue corde. Assist, reti (ben cinque), giocate illuminanti e non solo per un centrocampista classe 2001 che già con il Real Siti aveva lasciato intravedere il suo potenziale. L’esplosione definitiva pare essere avvenuta all’ombra del Ponte Romano per Ibra Bayo Sarr, originario delle Isola Canarie in Spagna, nello specifico Lanzarote, e ultimo di ben quattro figli. Autentica stella polare che brilla nel firmamento rossoblù, l’asso della mediana rossoblù, grazie ai suoi centri, alcuni a dir poco meravigliosi, ha contribuito e non poco ai risultati del Canosa Calcio 1948.

Genio, estro, fantasia, prestanza fisica ma soprattutto intelligenza: dalla “Fuga per la vittoria”, dal celebre film di John Huston, che la rete al Foggia Incedit ha rammentato agli spettatori del “San Sabino”, passando per la punizione capolavoro messa a segno contro il Real Siti e finendo con la prodezza balistica offerta nell’incontro casalingo al cospetto del San Marco, con un tiro a giro che si è insaccato sotto l’incrocio facendo letteralmente esplodere il pubblico di casa. «Siamo una squadra forte, con una società sempre presente ed un presidente che oltre ad essere persona fantastica – spiega Ibra Bayo – non ci ha mai fatto mancare nulla, è una persona di parola difficile da trovare. Il gruppo è solido, dobbiamo lavorare e restare uniti, lottando per arrivare il più in alto possibile, a fine stagione poi tireremo le somme. Il mister è sempre vicino a ognuno di noi, nello spogliatoio c’è serenità e tranquillità, con un clima così non puoi che rende al massimo».

Il 24enne inizia ad avvicinarsi al calcio all’età di 6 anni, seguendo gli allenamenti del fratello maggiore nella Serie D spagnola. Dopo aver trascorso due anni in Francia, ritorna alle Isole Canarie dove, a seguito della militanza nel Marittima, riceve la chiamata della Juniores del Cadice, compagine dell’allora Serie B spagnola. Archiviata questa esperienza, che lo vedrà assoluto protagonista per circa tre anni, la tappa successiva sarà quella di Las Palmas, l’ultima prima del suo approdo in Italia al Real Siti: «Ci tengo a ringraziare l’avvocato Dario Di Giacomo e sua moglie, l’avvocato Belèn Sosa Suarez – continua Bayo – perché senza il loro operato io oggi non sarei qui, devo tanto a loro. L’Italia è una Nazione che somiglia molto alla Spagna, spesso la preferisco al mio paese d’origine ed infatti alcuni miei amici spagnoli non sempre mi vedono di buon occhio. Da quando sono qui mi sono letteralmente innamorato della Puglia, è una Regione unica ricca di storia, cultura, cibo e tradizioni».

Le spiccate doti in fase offensiva si sono via via manifestate e, non a caso, è lo stesso Bayo a sottolinearlo: «Il mio impegno è massimo, voglio continuare a vincere e a sfruttare le mie caratteristiche in avanti, soprattutto se allenatori come mister Zinfollino me ne daranno l’opportunità. Sono dell’opinione che non conta chi segna, conta vincere insieme: mi trovo davvero bene qui, i tifosi e la città mi fanno sentire a casa e le mie prestazioni sono anche frutto del loro calore. Ai tifosi chiedo di supportarci, sempre e comunque, il loro apporto per noi è indispensabile, sia in casa che in trasferta».

La chiosa, e non potrebbe essere altrimenti, è sul prossimo avversario, l’Unione Calcio Bisceglie: «E’ costituita da un gruppo di giocatori che gioca assieme da tempo. Sono una squadra ostica, hanno degli attaccanti forti fisicamente ma tra le mura amiche dovremmo far valere le nostre qualità su un campo più grande rispetto a quello in cui loro sono abituati a giocare. Sarà una partita importante e dovremo dare il massimo per portare i 3 punti a casa».