«Dopo 34 edizioni Canosa si vede privata della sagra che per anni ha contraddistinto la nostra città per una delle maggiori eccellenze locali: la percoca. In un momento storico che tende a valorizzare le sagre, che rappresentano uno strumento di tradizione e al contempo di innovazione, l’amministrazione di Canosa, che vive in una realtà parallela, cosa fa? Decide di bloccare la storica sagra perché, come dichiarato dall’assessore alla Cultura , “non si vuole più puntare sul concetto di sagra ma fare qualcosa di più”». Interviene così, in una nota, l’ex consigliere comunale del Comune di Canosa ed esponente del Partito Democratico.
«Cosa è stato fatto in più? – continua – Varie e piccole manifestazioni che, nonostante il grande impegno delle associazioni che continuano a dare il massimo nonostante il vuoto istituzionale, hanno dato l’idea di una città divisa. La classe politica al governo della città non è stata in grado di garantire coesione per una promozione sinergica del nostro prodotto di punta, la percoca, nonostante i 10 mila euro stanziati a tal fine dalla Regione Puglia. Ha permesso che si ponesse fine a una manifestazione assestata e famosa come la sagra della percoca, che ha sempre visto la partecipazione della stampa e di numerosa gente proveniente da paesi limitrofi e non solo e che tra l’altro, durante l’amministrazione La Salvia, aveva acquisito un logo ufficiale e l’inserimento in un’app della dieta mediterranea. La politica debole e incapace fa solo danni. E’ il caso di dirlo, siamo alla frutta».